“Mapping colonial Florence: A history of violence and its remains”, Febbraio 2025, Istituto Universitario Europeo
In occasione del BHMF 2025, Daphné Budasz ha organizzato una mostra di poster presso l’Istituto Universitario Europeo basata sul progetto Postcolonial Italy. La mostra è stata realizzata con il sostegno dei coordinatori del BHMF presso l’IUE, i ricercatori Fartun Mohamed e Gildelen Aty-Biyo, e con il prezioso supporto del dipartimento di Storia e della biblioteca dell’IUE.
Testi e cura: Daphné Budasz
Design grafico: BHMF (Simon Schmidt)

La città di Firenze è comunemente conosciuta e celebrata per i suoi ricchi tesori storici—culla del Rinascimento e centro di un’eredità artistica di cui i suoi abitanti e le sue istituzioni si considerano orgogliosi eredi. Tuttavia, oltre ai suoi monumenti medievali, esiste un altro patrimonio, spesso ignorato: le tracce materiali del passato coloniale italiano.
Per oltre sei decenni, dall’occupazione della Baia di Assab (Eritrea) nel 1869 fino alla caduta del fascismo nel 1943, l’Italia è stata una potenza coloniale, e le sue ambizioni politiche hanno lasciato un segno profondo nelle città italiane. A Firenze, il patrimonio coloniale è onnipresente, ma tende a essere visibile solo a chi sa dove guardare. Eppure, in tutta la città, decine di nomi di strade, monumenti e edifici testimoniano la storia violenta del colonialismo italiano.
Nel 2018, gli storici Markus Wurzer e Daphné Budasz hanno creato il progetto Postcolonial Italy: Mapping Colonial Heritage (www.postcolonialitaly.com) e hanno iniziato a documentare queste tracce per stimolare un dibattito pubblico sulla storia coloniale italiana e le sue eredità. Questa mostra di manifesti, realizzata in occasione del BHMF 2025, si basa su questa ricerca dal basso.

Se il patrimonio medievale e rinascimentale di Firenze spesso oscura strati più recenti della storia, confrontarsi con questi resti coloniali è essenziale. È cruciale comprendere il razzismo anti-nero persistente come eredità della schiavitù e dell’imperialismo europeo. Ma per farlo, l’Italia deve affrontare il proprio passato coloniale. Identificare le tracce del colonialismo non significa solo riconoscere i crimini e le ingiustizie del passato; significa anche confrontarsi con le radici della violenza razziale contemporanea e della discriminazione sistemica. Svelare la storia coloniale di Firenze è un invito a sfidare la memoria selettiva del colonialismo italiano, che continua a influenzare le identità culturali e nazionali del paese.
