I Collaboratori

Coordinatori del progetto

Daphné Budasz

Daphné Budasz è una dottoranda di ricerca presso il Dipartimento di Storia e Civiltà dell’European University Institute (EUI) di Firenze. Ha studiato storia all’Università di Losanna e alla Queen Mary University di Londra. Ha, inoltre, conseguito un master in storia pubblica presso l’Université Paris-Est Créteil. Daphné ha lavorato per la rivista francese L’Histoire e come assistente curatore per la Casa della storia europea a Bruxelles.

La sua attuale ricerca di dottorato si occupa della storia della razza, dell’intimità interculturale e della migrazione indiana nell’Africa orientale britannica (1895-1923). Oltre alla sua ricerca, è coinvolta in diversi progetti di storia pubblica. È una dei fondatori dell’organizzazione di storia pubblica francese La Boîte à Histoire.

Markus Wurzer

Markus Wurzer è storico e ricercatore post-dottorato presso il Max Planck Institute for Social Anthropology di Halle an der Saale. Ha studiato storia, lingua e letteratura tedesca presso le Università di Graz e Bologna. È stato assistente di ricerca e docente presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Graz e assistente universitario presso il Dipartimento di storia moderna e contemporanea dell’Università di Linz. La sua ricerca lo ha portato all’Istituto Storico Austriaco di Roma, all’International Research Centre for Cultural Studies (IFK) di Vienna, all’Istituto Universitario Europeo (EUI) di Firenze, all’Università di Harvard di Cambridge/MA e all’European Academy (EURAC) di Bolzano. È co-coordinatore di www.postcolonialitaly.com e membro del Comitato Direttivo di “Evidence and Imagination – Special Editions”. Wurzer ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro, tra cui il premio 2016 del Dr. Alois Mock Europa-Stiftung per la sua tesi di laurea e il premio 2019 del Theodor Körner Fonds per la sua tesi. Nella sua tesi di dottorato si è concentrato sull’impresa coloniale italiana contro l’Etiopia (1935-1941) nella cultura visiva e nella memoria familiare. Basandosi sulle fotografie dei soldati di lingua tedesca italiani della provincia di Bolzano come caso di studio, la tesi ha esplorato pratiche fotografiche private, la costruzione e la diffusione di coloniale (e fascista) la cultura visiva, e ha seguito le sue persistenti tracce nella memoria familiare fino ai giorni nostri.


Collaboratori

Serena Alessi

Serena Alessi lavora presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dove è Responsabile per la Promozione Culturale. Ha conseguito il dottorato in Studi Italiani nel 2015 presso la Royal Holloway University di Londra, dove ha anche insegnato lingua e cultura italiana. Successivamente, ha ottenuto borse di studio post-dottorato alla British School di Roma, alla Fondazione Cini di Venezia e al Center for Italian Modern Art di New York. Tra gli altri temi di ricerca, ha indagato la rappresentazione della città di Roma nelle scrittrici postcoloniali italiane.

Carmen Belmonte

Carmen Belmonte è una ricercatrice presso il Kunsthistorisches Institut a Firenze, il Max-Planck-Institut. La sua ricerca si concentra sulla cultura visiva e l’eredità materiale del colonialismo italiano e del fascismo. Ha pubblicato diversi contributi sulla cultura visiva e materiale coloniale nell’Italia del XIX secolo. Attualmente, sta lavorando ad un progetto librario incentrato sul ruolo delle arti nel colonialismo italiano e sta curando un volume scritto da più autori che esplora l’aldilà dell’architettura, dei monumenti e delle opere d’arte dell’epoca fascista, mettendo in discussione il concetto di patrimonio difficile rispetto alla nazione italiana. Carmen ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte presso l’Università di Udine nel 2017. La sua ricerca post-dottorato è stata finanziata dalla Bibliotheca Hertziana, dal Max Planck Institute, dall’American Academy di Roma, dall’Italian Academy for Advanced Studies in America alla Columbia University di New York.

Devorah Block

Devorah Block è una consulente indipendente per l’istruzione e per la strategia nel settore culturale. Ha lavorato con collezioni diverse come il Museo d’Arte Moderna, la Pinacoteca di Brera e l’Archivio Storico dell’Unione Europea e con un ampio numero di persone, dalle famiglie agli studenti laureati. Ha lanciato il progetto non-profit The Book Initiative nel 2021. Si è laureata in Storia dell’Arte (BA, Università di Sydney; MA, Università di Siracusa) e Studi in Rappresentazione visiva (Phd, Scuola Normale Superiore). Ha la doppia cittadinanza USA-NZ ed è in Italia dal 2003, dove vive con il marito e i loro due figli. Contribuisce al progetto di Postcolonial Italy con la correzione di bozze in inglese delle voci dal sito e tour virtuali, e in qualsiasi altro modo possibile!

Elena Cadamuro

Elena Cadamuro è una dottoranda presso il dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia dell’Università di Genova. La sua ricerca di dottorato ruota attorno alle immagini del continente africano e delle sue comunità nazionali nella cultura di massa italiana tra il 1948 e il 1994; attraverso l’analisi di queste rappresentazioni su giornali, riviste e televisione, L’obiettivo è quello di sottolineare come gli stereotipi razzisti continuarono ad essere trasmessi e diffusi dopo la perdita formale di tutti i possedimenti coloniali (1947) e di studiare come la memoria del colonialismo italiano si è formata da una prospettiva visiva. I suoi interessi di ricerca includono gli studi museali, la fotografia e i campi della nazione e della costruzione dello stato. Come co-curatrice, ha anche contribuito a sviluppare la mostra sul colonialismo italiano Ascari e Schiavoni. Il razzismo coloniale e Venezia (2017), fonte principale della mappa di Venezia Imperiale.

Serena Calaresu

Serena Calaresu è parte della squadra curatoriale di The Recovery Plan dal 2020. Si è laureata in Storia dell’arte presso l’Università degli studi di Firenze con una tesi in Tutela dei beni culturali  intitolata Il rapporto tra Italia, Etiopia ed Eritrea attraverso uno studio delle collezioni museali italiane dalla seconda metà del XIX sec. ad oggi. Attualmente, sta conseguendo un master di II livello in Valorizzazione del Patrimonio Culturale presso il dipartimento di architettura dell’Università di Firenze. Ha pubblicato presso la rivista online di arte contemporanea e critica “Senzacornice”.

Valeria Deplano

Valeria Deplano è docente di storia all’Università di Cagliari. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla storia del colonialismo italiano, sul suo impatto culturale sulla società italiana, sul suo legame con il processo di costruzione della nazione e le sue eredità nell’Italia repubblicana, con un’enfasi sul razzismo. Tra le sue pubblicazioni: “Per una nazione coloniale” (Morlacchi 2018); “La Madrepatria è una terra straniera. Libici, eritrei e somali nell’Italia del dopoguerra” (Le Monnier 2017), “L’Africa in casa. La propaganda coloniale Durante il fascismo” (Le Monnier, 2015); “Quel che resta dell’Impero. La cultura coloniale degli italiani” (ed. con A. Pes, Mimesis 2014); Tra il 2013 e il 2016 ha realizzato un progetto di ricerca sulla memoria pubblica del colonialismo in Sardegna (“Sardegna d’oltremare”), collegato al progetto nazionale “Returning and sharing memories” (Università di Modena e Reggio Emilia).

Moritz Deininger

Moritz Deininger vive a Graz, in Austria. Attualmente insegna inglese e storia in una scuola secondaria. Sostiene Postcolonial Italy correggendo i contributi dei vari autori.

Sebastian De Pretto

Sebastian De Pretto ha completato i suoi studi di dottorato presso l’Università di Lucerna nel 2019. Nella sua tesi di dottorato “Umstrittene Geschichte(n). Erinnerungsorte des Abessinienkriegs in Südtirol” (“Storie controverse. Memoriali della guerra abissina nell’Alto Adige/ Südtirol”), De Pretto analizza la commemorazione della guerra italo-abissina del 1935-1941 da parte di diversi attivisti della memoria nei luoghi pubblici memoriali in Alto Adige dopo il 1945. All’interno di questo quadro ideologico, viene alla luce come la guerra italo-abissina sia stata ricordata da gruppi nazionalisti tedeschi e italiani e quali strategie possano essere implicate per ottenere opinioni più differenziate sul passato. Gli interessi di ricerca di Sebastian De Pretto comprendono: la storia coloniale italiana, gli studi sulla memoria, studi (post-)coloniali, la storia italiana contemporanea, storia altoatesina, storia transnazionale della regione alpina.

Marco Donadon

Marco Donadon è dottorando in Studi storici, geografici ed antropologici presso l’Università di Padova, l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università di Verona. Il suo progetto di ricerca intende plasmare la biografia di Alberto Pariani (Esercito Generale Italiano) partendo dall’analisi dei suoi diari scritti durante la sua permanenza nel carcere di Procida (1944-1947), dove altre figure rilevanti del regime fascista e dell’esercito italiano furono incarcerate dopo la caduta del fascismo e l’armistizio di Cassibile.

In precedenza, ha conseguito un master presso la Ca’ Foscari con una tesi sul ruolo di Venezia e della sua università (Ca’ Foscari) durante il colonialismo italiano (1868-1943), una ricerca ispirata alla sua esperienza come co-curatore della mostra sul colonialismo italiano Ascari e Schiavoni. Il razzismo coloniale e Venezia (2017), fonte principale della mappa di Venezia Imperiale.

Livia Dubon

Livia Dubon vive e lavora tra Londra-Firenze, è ricercatrice e curatrice indipendente. La sua recente ricerca si concentra sul rapporto tra concetti di identità nazionale, memoria collettiva e rappresentazione. Le mostre da lei curate sono “Negotiating Amnesia” (Murate PAC, 28 nov – 09 dic 2015) e “Truly False (Casa degli Artisti 17 nov-12 dic 2021).

Livia attualmente dottoranda alla Kingston University di Londra con il titolo “L’Orecchio Teso, L’Occhio Sordo, italianità e resistenza dall’archivio fotografico coloniale di Isiao”. Ha conseguito con successo due Master; in Museums and Gallery Studies (Newcastle, UK, 2009), in International Management of the Arts (Genova, Italia, 2005) e una Laurea V.O (Conservazione dei Beni Culturali, Parma 2004).

Nikolaos Mavropoulos

Nikolaos Mavropoulos ha studiato studi balcanici (Balkan studies – BA) e storia europea (MA) in Grecia. Nel 2014 ha ricevuto la borsa di dottorato dell’Università La Sapienza. Durante i suoi studi da dottorando, ha condotto il suo progetto di ricerca intitolato “The Japanese expansionism in Asia and the Italian expansion in Africa: A comparative study of the early Italian and the early Japanese colonialism” (“L’espansionismo giapponese in Asia e l’espansione italiana in Africa: Uno studio comparativo del primo colonialismo italiano e del primo colonialismo giapponese”). La sua tesi di dottorato si è basata su ricerche in biblioteche e collezioni d’archivio in Italia, Giappone e Inghilterra per un periodo di tre anni e ha scoperto importanti paralleli nei primi sforzi coloniali di due ritardatari alla spinta per l’espansione imperiale, Italia e Giappone. Nel settembre 2019 ha conseguito il dottorato presso l’Università Sapienza di Roma, Dipartimento di Storia, Cultura, Religione.

Elisabetta Pauletti

Nata a Venezia, Elisabetta Pauletti si è laureata in Lettere classiche a Roma, dove ha poi trascorso gran parte della sua vita professionale, addentrandosi nel mondo della televisione, dell’editoria, della ricerca, della stampa, delle PR e delle TLC. Si è concentrata quindi sulla famiglia, trascorrendo del tempo a Roma, in Sardegna e in Inghilterra.

Il rinnovato interesse per l’editoria dopo il suo trasferimento a Torino nel 2016 (per la traduzione dall’inglese e creazione di siti web) l’ha spinta a tornare in gioco con particolare attenzione al turismo. Il suo libro 2018 Torino insolita e curiosa presenta 40 storie poco conosciute della storia della città. Nel 2020 ha pubblicato La Seconda Guerra Mondiale, un compendio facile della storia della Seconda Guerra Mondiale. Entrambi i libri provengono dalle Edizioni del Capricorno, editori torinesi.

Alessandro Pes

Alessandro Pes è docente di storia contemporanea presso il Dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università di Cagliari. Si occupa della storia del colonialismo e della decolonizzazione e della storia del fascismo in Italia. È particolarmente coinvolto nella ricostruzione storica e nell’analisi dell’eredità coloniale nell’Italia contemporanea. Su questi numeri ha pubblicato, tra gli altri, “La costruzione dell’Impero Fascista” (Aracne 2010) e “Bonificare gli Italiani” (AM&D 2013). È redattore (con Valeria Deplano e Giuliana Laschi) di “Europa tra migrazioni, decolonizzazione e integrazione, 1945-1992” (Routledge 2020) e “Europa in Movimento” (Mulino 2017). Insieme a Valeria Deplano, ha curato “Quel che resta dell’Impero” (Mimesis 2014).

Iris Pupella-Noguès

Iris Pupella-Noguès è dottoranda in storia contemporanea all’Università di Paris-Est in co-tutela con l’Università di Trieste. Studia la vita politica quotidiana degli spazi pubblici della città di Trieste durante il periodo fascista (1920-1943). Si è laureata in Storia contemporanea nel 2016, presso le università di Paris-Est e di Roma III e ha anche conseguito una laurea specialistica in Public History (2017). Ha lavorato per l’azienda di produzione di film documentari parigina O2B Films e per il canale televisivo francese TF1. Nel 2017, ha co-fondato La Boîte à Histoire, un’associazione di Public History.

Eleonora Sartoni

Eleonora Sartoni è professoressa associata di Italiano presso la Pennsylvania State University. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi italiani nel gennaio 2020 presso la Rutgers University. Nel suo manoscritto, intitolato A Capital on Paper: Rome’s Monuments and Public Space in Cultural Representations of the Nation (1870-1895)(Una Capitale su Carta: I monumenti e luoghi pubblici di Roma nella rappresentazione della Nazione (1870-1895)), indaga il rapporto simbiotico tra monumenti, architettura, progetti urbani e i media più popolari nella creazione dell’identità nazionale di Roma. Studiando le diverse strategie narrative utilizzate nella cultura popolare del periodo per lanciare l’idea di una capitale modernizzata, nonostante le ristrutturazioni ancora incomplete, Capital on Paper svela la fragilità dell’identità nazionale e il modello capitalista globale adottato per attuare la trasformazione di Roma e offre narrazioni di resistenza all’omogeneizzazione delle forze politiche ed economiche. Le sue ricerche si concentrano su studi urbani, biopolitica, ecocritica, cinema e letteratura esplorando il rapporto tra corpo, società e spazio.

Victoria Witkowski

Victoria Witkowski è ricercatrice presso la British School a Roma (BSR), dopo aver conseguito il dottorato presso l’Istituto Universitario Europeo (IUE) a Firenze. La sua tesi ha analizzato la vita pubblica e rappresentazione culturale di Rodolfo Graziani, e la sua ricerca attuale si concentra sulle concezioni novecentesche dell’eroe fascista e coloniale. La sua ricerca transnazionale l’ha portata in archivi, conferenze e borse di studio in Italia, Stati Uniti e Regno Unito.